Anni 1917-1928 (7/8)
Così come nel periodo precedente il numero di parolieri risulta modesto, si segnalano solo Luìs Peixoto, ancora agli inizi, e su un piano diverso Sinho che, pur non essendo un poeta, sviluppa uno stile originale mescolando versi ingenui con immagini fantasiose.
Preannunciando una fase di culto alla voce, che andrà in auge in tutto il paese negli anni '30, a partire dal 1927 aumenta la produzione di dischi cantati che iniziano a superare di larga misura quelli strumentali.
Il fenomeno si spiega con l'avvento del sistema di registrazione elettromagnetico che permette di liberarsi dai limiti della registrazione meccanica, che obbligava i cantanti quasi a gridare per poter registrare la loro voce. Con la nuova tecnologia i cantanti potevano cantare in forma più naturale e di ottenere una qualità di suono decisamente migliore.
I cantanti Francisco Alves (foto sx) e Vicente Celestino (foto dx) cavalcano l'onda con grande successo e danno inizio alla loro lunga e fortunata carriera. Oltre a loro il veterano Baiano, Fernando Albuquerque (nei dischi Fernando), Patricio Texeira, Pedro Celestino (fratello di Vicente), il paolista Paraguaçu e più tardi Mario Reis e Gastao Formenti.
Riferimenti multimediali:
1)
1920 - “O Pé de Anjo” (marcha/carnaval) Sinho – canta Francico Alves
2)
1928 - “A Voz do Violao” (cançao) Francisco Alves e Horacio Campos
3) 1924 - “O Cigano” (foxe-cançao) Marcelo Tupinambà e Joao do Sul (Gastao Barroso) – canta Vicente Celestino