Anni 1964-1972 (4/21)
Considerando concluso il suo ciclo bossanovistico a lato di Tom Jobim, verso la fine del '62 Vinicius de Moraes sparisce dalla circolazione per chiudersi in casa a comporre insieme a un nuovo collaboratore, il chitarrista Baden Powell, alla ricerca di nuove soluzioni e sonorità a partire dalle influenze del folclore baiano.
I due si chiudono in casa per tre mesi durante i quali consumano venti casse di whisky, per giungere alla produzione di 25 nuove canzoni, risultato che porta a una media di 0,8 casse per ogni canzone.
Frutto di questa produzione intensa sono alcune composizioni fondamentali come “Samba em Preludio”, dedicata al maestro Villa-Lobos, e “Berimbau” che apre la strada di quelli che saranno chiamati gli “afrosamba”, pubblicati qualche anno più tardi in un album dedicato. Il lancio del brano “Samba em Preludio” viene invece affidato a una coppia di giovani, Geraldo Vandré e Ana Lucia, con il proposito di essere d'aiuto alla loro carriera.
“Canto de Ossanha” è probabilmente il brano più popolare degli afro-samba, grazie anche a una magistrale interpretazione di Elis Regina durante la sua trasmissione “O Fino da Bossa”.
Riferimenti multimediali:
1) 1962 – Samba em Preludio (Baden Powell, Vinicius de Moraes) – Geraldo Vandré e Ana Lucia
2)
1966 - Apelo (Baden Powell, Vinicius de Moraes) – Baden Powell
3)
1966 - Canto de Ossanha (Baden Powell, Vinicius de Moraes) – Elis Regina