Il Pandeiro è un tamburo a cornice (frame drum, in inglese) della categoria dei membranofoni particolarmente popolare in Brasile, tanto da poter essere considerato uno strumento nazionale.
I tamburi a cornice sono presenti in tutto il mondo, in fatture diverse e suonati con stili e tecniche differenti ed erano diffusi in tutte le civiltà antiche, dai sumeri agli ittiti, dagli egiziani agli ebrei. Hanno origini antichissime come testimoniano antiche incisioni su reperti archeologici risalenti al 3000 A.C. in cui sono raffigurati suonatori di tamburelli a forma quadrata.
Il Pandeiro è composto da una cornice di legno sulla quale è tesa una membrana di pelle (generalmente di capra) o, più recentemente, anche di materiale sintetico. La pelle è intonabile per mezzo di una serie di tiranti metallici fissati sul telaio, nel telaio sono inoltre presenti delle fessure in cui vengono inserite delle coppie di sonagli metallici (piattini o cembalini, in portoghese platinelas), talvolta separati da un piattino centrale separatore (abafador); in genere si utilizzano cinque coppie di sonagli o un numero maggiore in funzione delle dimensioni del telaio.
Le dimensioni più diffuse del telaio sono 10” o 12”, ma per utilizzi che richiedono maggiore volume sonoro possono essere utilizzate misure maggiori (14”).
Il Pandeiro si differenzia dal comune Tamburello (in inglese Tambourine) sia per alcune caratteristiche costruttive che per la particolare tecnica di esecuzione sviluppata in Brasile, a partire dalla fine del XIX secolo, in seguito all’impiego nel samba ed in altri generi tradizionali come choro, coco e baiao, così come nella musica che accompagna la capoeira.
Il Pandeiro viene utilizzato anche nelle sfilate di carnevale, in tale contesto però il suo utilizzo tende ad assumere un carattere più coreografico che musicale, accompagnando le evoluzioni di una ballerina di samba e/o con esibizioni di giocoleria (malabarismo), talvolta anche utilizzando contemporaneamente più tamburi.
Il pandeiro brasiliano deriva dalla Pandeira e dalla Pandeireta (o Pandereta) utilizzata in Spagna e Portogallo, dove il termine Pandeiro invece era solito descrivere un tamburo a cornice quadrata con la pelle su ambo i lati (tradizionalmente di animale maschio su un lato e femmina sull’altro), generalmente con sonagli interni. In parte della Galizia e del Portogallo questo tipo di tamburo quadrato è tuttora chiamato Pandeiro o Adufe, che richiama il nome del tamburo arabo Duf (o Daf in persiano), inizialmente anch’esso quadrato.
Con buona probabilità la diffusione di tali strumenti si estese all’intera area del Mediterraneo durante il periodo del dominio del califfato degli Abbàsidi (dal 750 fino al 1258, anno della distruzione di Baghdad per l’invasione dei Mongoli), i termini Daf e Dāyera (o Dayereh=cerchio) erano infatti usati in Persia per designare simili tamburi a cornice, diffusi fin da tempi remoti nell’area mediorientale ed in generale in buona parte del mondo asiatico, sebbene in varie forme e con diversi nomi (duff, def, mazhar, bendīr, bendayer), anche se attualmente Daf è il più comune.
Nell’antica Persia i tamburi Daf e Dāyera si distinguevano principalmente per la forma, il primo era quadrato o esagonale mentre il secondo, di origine pre-islamica, era di forma rotonda. Ora che entrambi sono rotondi tale distinzione appare meno decisa, ma il termine Daf sembra legato maggiormente all’ambito artistico (con tamburi dotati di sonagli solo sulla superfice interna della cornice) mentre il Dāyera appare associato prevalentemente al carattere vernacolare, con l’applicazione di piccoli dischi di metallo (zang) attorno alla cornice (dāyera zangī), proprio come il pandeiro.